Ci sono diversi modi per fare la rivoluzione.
Si può scegliere qualcuno che se ne occupa al posto nostro, e aspettare che abbia finito per poi decidere come comportarci (livello di difficoltà: medio, nel senso del ceto, del pensiero, dell’impegno e dell’uomo mediocre); si può aspettare il giudizio (universale?) del tempo e lasciare che le cose si sistemino da sole (facile, adatto a principianti della vita, idealisti e religiosi praticanti); si può mollare tutto, sistemare un rudere sul fianco di una collina, far crescere l’orto e qualche gallina (decisamente difficile, adatto a profeti con la barba e donne incazzate). Poi ci sarebbe il cosiddetto ‘metodo del forcale’, aggiornato recentemente con l’invenzione delle armi da fuoco: utile, alla portata di (quasi) tutti, ricco di soddisfazione… ma purtroppo, alla lunga, non risolutivo.
Si può scegliere qualcuno che se ne occupa al posto nostro, e aspettare che abbia finito per poi decidere come comportarci (livello di difficoltà: medio, nel senso del ceto, del pensiero, dell’impegno e dell’uomo mediocre); si può aspettare il giudizio (universale?) del tempo e lasciare che le cose si sistemino da sole (facile, adatto a principianti della vita, idealisti e religiosi praticanti); si può mollare tutto, sistemare un rudere sul fianco di una collina, far crescere l’orto e qualche gallina (decisamente difficile, adatto a profeti con la barba e donne incazzate). Poi ci sarebbe il cosiddetto ‘metodo del forcale’, aggiornato recentemente con l’invenzione delle armi da fuoco: utile, alla portata di (quasi) tutti, ricco di soddisfazione… ma purtroppo, alla lunga, non risolutivo.
Che fare, quindi?
Ora, poiché il fine ultimo della questione è ‘mettere la bomba sotto il culo del re’, e il re è uno a cui piace guadagnare un sacco di soldi, forse uno dei pochi modi per fare la rivoluzione è diventare tutti un pochino più sparagni, sì insomma, rambighini, come si suol dire. Mica tanto (oddio, e perché? già che ci siamo…), ma in queste cose già un poco è tanto. È tanto per noi, che magari ci siamo poco abituati, ed è tanto per il re, che sulla nostra pigrizia/ paura/sfiducia/sfiga ci campa, e ci campa bene. Che poi lui mica se lo aspetta (è rimasto al forcale, vedi sopra), quindi c’è il caso che lo si freghi ancora meglio.
Ora, poiché il fine ultimo della questione è ‘mettere la bomba sotto il culo del re’, e il re è uno a cui piace guadagnare un sacco di soldi, forse uno dei pochi modi per fare la rivoluzione è diventare tutti un pochino più sparagni, sì insomma, rambighini, come si suol dire. Mica tanto (oddio, e perché? già che ci siamo…), ma in queste cose già un poco è tanto. È tanto per noi, che magari ci siamo poco abituati, ed è tanto per il re, che sulla nostra pigrizia/ paura/sfiducia/sfiga ci campa, e ci campa bene. Che poi lui mica se lo aspetta (è rimasto al forcale, vedi sopra), quindi c’è il caso che lo si freghi ancora meglio.
Vedere ‘come’ sta a noi.
bè, ma questa poi!
RispondiEliminacosa aspettate voi altri a commentare e partecipare numerosi. IO ci sarò!